20 luglio 2013

Dolmadàkia o Ντολμαδάκια

Con una biblioteca traboccante di libri, cerco -faticosamente- di non acquistare altri volumi. O almeno ci provo. Se per i romanzi e i saggi ho risolto il problema di spazio con il kindle, per i libri di cucina, l'avere il libro reale, in pagine e copertina, è essenziale.


Una collana che amo molto, i cui volumi non esito mai a comprare, è quella de "Il lettore goloso", diretta da Allan Bay. Col tempo, ho preso tutti i volumi che la compongono, e ogni volta che ne esce uno nuovo, mi fiondo in libreria. Sono libretti maneggevoli, semplici e essenziali, però sempre pieni di ricette valide e interessanti. Sono un piacere anche solo da leggere, come fossero saggi, avendo capitoli di approfondimento ricchi di informazioni. L'ultimo uscito tratta di cucina greca ed è scritto dal bravissimo chef Jean-Michel Carasso, curatore anche del blog "Cucinare lontano". Mi piace molto la cucina ellenica, questo suo essere semplice e gustosa allo stesso tempo, per certi aspetti simile alla cucina dell'Italia meridionale, ma arricchita da elementi di origine orientale. Appena ho saputo di questa pubblicazione, quindi mi sono precipitata nella libreria di fiducia e ne ho presa una copia.

Il libro non ha deluso le mie aspettative: tante ricette, ben spiegate, quasi tutte molto facili.

Dopo una prima lettura, ho scelto di iniziare da un grande classico della cucina greca: gli involtini di foglie di vite con il riso. Ero un po' preoccupata per la realizzazione degli involtini, ma alla fine realizzarli è stato molto più facile del previsto. Mi raccomando solo di usare foglie di vite che non abbiano subito trattamenti!
DOLMADAKIA o involtini di foglie di vite freddi ripieni di riso
da: Jean-Michel Carasso, La cucina Greca, Ponte alle Grazie, Milano, 2013
Ingredienti per 6 persone:
  • 24 foglie di vite non trattate, fresche e tenere, o in salamoia, e un'altra decina per foderare il fondo della pentola
  • 350 g di riso lungo
  • 1 cipolla media
  • 1 mazzetto di aneto fresco tritato finemente
  • 10 foglie di menta tritate finemente
  • il succo di mezzo limone
  • olio extravergine di oliva
  • sale e pepe
In una pentola, fate appassire la cipolla tritata finemente con un po' d'olio. Aggiungete il riso, l'aneto, la menta, il sale e il pepe, il succo di limone e 1 bicchiere d'acqua, e cuocete il riso girando con il cucchiaio di legno fino a quando tutto il liquido sarà assorbito. Lasciate raffreddare il riso. Sciacquate bene le foglie di vite in salamoia, o scottate in acqua bollente salata le foglie fresche per 5', delicatamente. Fatele raffreddare e asciugare su un panno pulito. Quando il riso è freddo, preparate gli involtini. Stendete una foglia di vite sul piano di lavoro con la parte più liscia sotto. Mettete 1 cucchiaino colmo di ripieno al centro della foglia. Arrotolate l'involtino partendo dal basso, fino a ricoprire il ripieno, quindi ripiegate i bordi laterali verso l'interno. Continuate a formare l'involtino arrotolandolo dal basso, fino ad ottenere un cilindro piuttosto stretto (non dovrà aprirsi durante la cottura). Foderate con le altre foglie di vite il fondo di una pentola abbastanza capiente per contenere gli involtini. Trasferiteli nella pentola e copriteli a filo con acqua. Incoperchiate la pentola e lasciate cuocere a fuoco molto basso per almeno mezz'ora. Servite i dolmadàkia freddi con spicchi di limone da spremere a piacere.
Dolmadàkia

Buoni, anzi: deliziosi. Freddi di frigo sono un piatto perfetto per l'estate: fresco, leggero e saziante. Le erbe aromatiche e il succo di limone rendono gli involtini davvero rinfrescanti e gustosi al palato.

13 luglio 2013

Grissini del riciclo

Dopo due settimane di ferie, ho ripreso il mio lievito naturale dal frigo, dove era rimasto durante la mia assenza, ed ho fatto un paio di rinfreschi "a vuoto" per rinvigorirlo un po'. Mi sono ritrovata quindi con un discreto quantitativo di pasta madre di scarto, teoricamente da buttare. Solo teoricamente perché in realtà esistono molte ricette ad hoc, proprio per riciclare gli avanzi di lievito naturale ed evitare di doverli buttarli via.

Quindi questa mattina mi sono messa alla ricerca di una nuova ricetta da provare. Di solito quando ho della pasta madre in più, preparo il pane-piadina in padella, simile al chapati indiano, come spiegato qui sul sito "Il pasto nudo".

Però poi sono capitata su questa pagina e l'idea di farne dei grissini mi ha subito ispirata. In più il procedimento è davvero semplicissimo, e permette di smaltire un bel quantitativo di lievito. Ho modificato leggermente la ricetta originale per adattarla al mio lievito che è al 100% di idratazione.


GRISSINI DEL RICICLO
adattata da I pasticci di Terry 
  • 300 g lievito naturale al 100% di idratazione
  • 310 g di farina di grano tenero
  • 40 g di olio extra vergine
  • 1 cucchiaino di sale fino
  • 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
  • 55 g di acqua
  • semola di grano duro per lo spolvero
Sciogliere il lievito nell'acqua, aggiungere gli altri ingredienti e mescolare bene. Deve risultare un impasto non troppo duro che non si appiccichi alle mani. Lavorando un pezzo di impasto alla volta sul tavolo cosparso di semola, stendere col mattarello in una sfoglia non troppo sottile. Tagliare lunghe strisce con la rotella tagliapizza, larghe circa mezzo centimetro. A piacere arrotolarle o lasciarle lisce, stirandole un po' tirando delicatamente le due estremità. Disporle sulla teglia e infornare subito in forno già caldo a 190°C per circa 20-25 minuti, finché sono ben dorati.
Facili e veloci da fare, e sono anche molto buoni. A piacere si possono aggiungere all'impasto semini, erbe tritate o altri aromi. Io questa volta li ho lasciati semplici, senza nessuna aggiunta.