28 agosto 2011

Crostata di farro

Questa ricetta è tratta dall'interessantissimo libro "Le ricette dei magnifici 20" di Marco Bianchi.
Marco è ricercatore di oncologia molecolare a Milano, presso la fondazione IFOM - Istituto FIRC (Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), ed è riuscito a coniugare le sue conoscenze scientifiche con la passione per la buona cucina. I risultati sono stati pubblicati su due libri, "I magnifici 20" e "Le ricette dei magnifici 20", ricchissimi di informazioni e di ricette non solo deliziose ma che ci permettono di farci del bene e di mantenerci in salute.
Sto provando tutte le sue ricette almeno una volta, e i risultati sono sempre ottimi, apprezzati anche dal mio babbo che è solitamente diffidente verso la cucina in versione "salutistica". In realtà mangiar sano non significa rinunciare al gusto e al piacere per il buon cibo, non si tratta di "bistecchine ai ferri e verdure scondite"! Anzi! Basta solo cambiare qualche cattiva abitudine, abbandonare certi tipi di alimenti (pochi) e scoprire tutto un mondo di alimenti che si prendono cura di noi, basta conoscerli e iniziare a usarli nella nostra cucina quotidiana!
CROSTATA di FARRO
  • 150 g di farina di farro [integrale]
  • 50 g di farina fioretto di mais
  • 50 g di farina di riso
  • 1 pizzico di sale
  • 80 g di zucchero integrale di canna
  • 50 g malto di riso [io avevo quello di mais]
  • 60 g olio di mais
  • 30 g farina di mandorle
  • 1 limone grattugiato
  • 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
  • succo di mela (pochi cucchiai)
  • marmellata a piacere
Lavorate tutti gli ingredienti e impastateli fino a formare una palla. Attenzione al succo di mela: mi raccomando, aggiungetelo poco alla volta perché se l'impasto risultasse troppo morbido dovrete rimediare aggiungendo altra farina. Riponete la palla in frigorifero per mezz'ora, al termine della quale potrete tirarla con il mattarello a 1 cm di spessore. Stendetela nella teglia foderata con carta da forno. Bucherellate con i rebbi di una forchetta e farcitela con marmellata (tanta se vi piace ricca, pochi cucchiai se ne desiderate solo un velo). Infornate e cuocete in forno preriscaldato a 180°C per 30-45 minuti.
Questa crostata l'ho già fatta molte volte ed è veramente superlativa. Questa volta l'ho farcita con marmellata di susine (dell'orto) fatta in casa senza zucchero e addensata con agar-agar. Marmellata "esperimento" che finora mi aveva un po' deluso: è poco dolce -ovviamente-, sembra semplicemente frutta cotta solida, e sulle fette biscottate a colazione non è propriamente esaltante... invece sistemata sulla frolla di una crostata è ottima!
Bibliografia: Marco Bianchi, I magnifici 20, Ponte Alle Grazie, Milano, 2010
Marco Bianchi, Le ricette dei magnifici 20, Ponte Alle Grazie, Milano, 2011


Con questa ricetta partecipo al contest sul farro:

25 agosto 2011

Biscotti da famiglia

Era da qualche giorno che volevo provare questa ricetta del mitico Pellegrino Artusi, padre della cucina italiana moderna. Il suo libro, "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene", pubblicato per la prima volta nel 1891, è una pietra miliare della cultura gastronomica nazionale e ancora oggi è facilmente reperibile in libreria viste le innumerevoli ristampe e riedizioni.

572 - BISCOTTI DA FAMIGLIA

Sono biscotti di poca spesa, facili a farsi e non privi di qualche merito perché posson servire sia pel the sia per qualunque altro liquido, inzuppandosi a maraviglia.

Farina, grammi 250. Burro, grammi 50. Zucchero a velo, grammi 50. Ammoniaca in polvere, grammi 5. Una presa di sale. Odore di vainiglia con zucchero vanigliato. Latte tiepido, un decilitro circa.

Fate una buca nel monte della farina, poneteci gl'ingredienti suddetti meno il latte, del quale vi servirete per intridere questa pasta, che deve riuscir morbida e deve essere dimenata molto onde si affini; poi tiratene una sfoglia grossa uno scudo, spolverizzandola di farina, se occorre, e per ultimo passateci sopra il mattarello rigato, oppure servitevi della grattugia o di una forchetta per farle qualche ornamento. Dopo tagliate i biscotti nella forma che più vi piace, se non volete farne delle strisce lunghe poco più di un dito e larghe due centimetri come fo io. Collocateli senz'altro in una teglia di rame e cuoceteli al forno o al forno da campagna.
Confermo quello che scrive Pellegrino: sono biscotti facilissimi da preparare, con pochi ingredienti e veramente leggeri (merito dell'ammoniaca!).

20 agosto 2011

Panificare d'estate

Da qualche mese curo con amore un lievito madre, regalo graditissimo di una cara amica genovese. Il pezzetto di lievito, da me battezzato Pellegrino, da quel giorno vive nella mia cucina. Ha già molti figli in giro, pezzettini regalati a altre amiche e parenti, tutte finite come me nel tunnel della panificazione casalinga. Panificare con il lievito madre è entusiasmante, non è difficile ma ci vuole un po' di pazienza per i lunghi tempi di lievitazione. E fare il pane diventa quasi una necessità per smaltire il lievito in eccesso dopo ogni rinfresco.

La "fatica" viene comunque abbondantemente ripagata dalla soddisfazione di vedere nascere dalle proprie mani prodotti ottimi, pani sani e buoni che si conserveranno per giorni semplicemente avvolti in un asciugamano da cucina.

E così anche in questi ultimi due giorni, nonostante le temperature torride [ma quanto caldo fa??!!] ho acceso il forno... che poi, a essere sincera, i 30°C di temperatura ambientale diventano quasi gradevoli dopo aver trafficato con i 200°C necessari per la cottura delle mie creazioni.

Comunque, presa da delirio panificatorio ho sfornato una bella dose di crackers con lievito naturale (ricetta delle mitiche Sorelle Simili), un pane a cassetta con farina di grano saraceno, una bella pagnottona semi-integrale con semi misti e, già che c'era il forno acceso, anche dei biscotti con la farina di carrube per colazione.

18 agosto 2011

Jungle Drums

Jungle Drums di Emiliana Torrini

Hey, I'm in love,
My fingers keep on clicking to the beating of my heart.
Hey, I can't stop my feet,
Ebony and ivory and dancing in the street.
Hey, it's because of you,
The world is in a crazy, hazy hue.

My heart is beating like a jungle drum

Man, you got me burning,
I'm the moment between the striking and the fire.
Hey, read my lips,
Cause all they say is kiss, kiss, kiss.
No, it'll never stop,
My hands are in the air, yes I'm in love.

My heart is beating like a jungle drum

My heart is beating like a jungle drum

Questa canzone è la colonna sonora di un divertente spot turistico sull'Islanda, da vedere:


Inspired by Iceland Video from Inspired By Iceland on Vimeo.

17 agosto 2011

Banana Loaf

I "banana bread", le torte alla banana molto popolari oltreoceano, mi piacciono moltissimo. Non penso ci sia niente di meglio a colazione per iniziare la giornata o per lo spuntino durante un'escursione in montagna. Tra i libri nella mia biblioteca di cucina ne ho decine di versioni, e cercando sulla rete se ne possono trovare a centinaia: con farine bianche o integrali, arricchiti con frutta secca o altra frutta fresca, ipercalorici o dietetici.

Era da qualche giorno che mi curavo tre banane per far sì che diventassero belle mature, condizione indispensabile per poterle trasformare in una torta ben profumata. Questa sera ho deciso che era giunta la loro ora e ho scelto la ricetta del "Banana Loaf" di Stefano Arturi, pubblicata nel suo libro "Pausa pranzo", una vera miniera di ricette facili, veloci e deliziose!

BANANA LOAF

da: Stefano Arturi, Pausa pranzo, Guido Tommasi Editore

Ingredienti:

  • 200 g di farina lievitante
  • 50 g di farina di polenta [ho usato un fioretto integrale di mais]
  • 120 g di zucchero di canna
  • 150 g di burro
  • 1 cucchiaino di essenza naturale di vaniglia
  • il succo e la scorza grattugiata di un limone
  • sale
  • 2 uova
  • 400-500 g di banane [non le ho pesate, ne ho usate 3 medie]
  • una manciata di uvetta
  • 100 g di mandorle o noci o nocciole tostate [io ho messo le noci]

  • Scaldate il forno a 180°. Mettete nel robot le farine, lo zucchero, il burro, la vaniglia, il succo e la scorza del limone, un pizzico di sale e le uova. Azionate fino a ottenere un composto morbido e senza grumi. Aggiungete le banane e azionate fino a che il composto è omogeneo. Aggiungete l'uvetta rivenuta e la frutta secca. Azionate giusto per incorporare. Versate il composto in uno stampo da plumcake di 20-22 cm, imburrato e infarinato [io ho messo la carta forno e via] (o una tortiera di 18-20 cm). Cuocete per un'ora. Abbassate a 150° e cuocete per altri 20-30 minuti. Fate raffreddare nello stampo. E' nettamente migliore il giorno dopo. Si può anche surgelare.

Il profumo è divino. Domani la colazione sarà una festa! :)