Questo è il periodo dell'anno che preferisco. Quando il clima si fa finalmente mite [ok, in realtà quest'anno il clima è stato costantemente mite, anche quando avrebbe dovuto far freddo... ma non facciamo troppo i pignoli] e le piante ricacciano fuori le nuove foglie e i fiori.
Vado a fare un giro in campagna tutti i giorni, e ogni volta mi piace fare il giro dei miei "possedimenti" a seguire il costante mutare di tutte le piante da frutta e di tutti gli alberelli che ho messo a dimora con le mie stesse mani negli anni scorsi.
Trovo che sia fonte di gran soddisfazione vedere le proprie piante crescere, fiorire, fruttificare, anche (o meglio: soprattutto) grazie alle mie cure.
Sono io che le ho piantate, sono io che ho messo i pali tutori quando necessari, sono io che le ho bagnate durante i periodi di siccità. Continuo ancora adesso a curarle, a potarle, a liberarle dalle erbacce e dai rovi. E, oltre a tutto questo, non mi vergogno di ammettere che con le mie piante ci parlo anche.
E sono convinta che se sono tutte vive, belle e rigogliose, cariche di boccioli e anno dopo anno sempre più grandi e forti, è per tutta la cura, l'amore e le attenzioni che dedico loro.
Forse, se anche non avessi fatto nulla, sarebbero vive e vegete ugualmente. Ma io sono convinta di no.