06 settembre 2011

Giro del Marguareis

Finalmente qualche giorno di vacanza, anche se poco riposante in realtà: tre giorni su e giù per le montagne, nonostante le previsioni meteorologiche non proprio ottimali.

1° giorno: Pian Marchisa (1624 m s.l.m.) - Rifugio Don Barbera (2070 m s.l.m.)
Lasciamo le macchine all'inizio di Pian Marchisa e da lì ci mettiamo in cammino. Brevissima sosta al Rifugio Mondovì per far scorta d'acqua e poi via, verso il lago Biecai (completamente asciutto in questo periodo dell'anno). Proseguiamo la salita fino a raggiungere il lago Ratavuloira e infine il Colle del Pas (2340 m s.l.m.). Piccola pausa-spuntino con i mini sandwich preparati da me con il burro di noccioline Jif (arrivato direttamente dagli States, grazie Maria & George!) e marmellata di fragole dell'orto. I miei compagni di escursione non avevano mai assaggiato questo "classico" americano ed è piaciuto a tutti. Lo snack ideale per avere una bella carica di energia.
[PBJ sandwich: Pane a cassetta semi-integrale (fatto con la MdP), una fetta generosamente spalmata di burro di noccioline Jif extra crunchy e l'altra fetta con la marmellata.]
Ripartiamo rinfrancati dalla sosta e arriviamo al Rifugio Don Barbera dopo circa 4 ore complessive di cammino, giusti giusti per l'ora di cena.

2^ giorno: Rifugio Don Barbera (2070 m s.l.m.) - Punta Marguareis (2651 m s.l.m.) - Rifugio Garelli (1965 m s.l.m.)
Lasciamo di buon'ora il Rifugio e ci incamminiamo per la via diretta al Marguareis, la cima più alta delle Alpi Liguri. Il tempo è bello e c'è un bel sole. Riusciamo a conquistare la vetta in poco più di un'ora e mezza e ci godiamo lo splendido panorama mozzafiato. Non perdiamo troppo tempo perché all'orizzonte ci sono già delle nubi e preferiamo riprendere il nostro cammino visto che ci attende un lungo tratto senza sentiero, se sale la nebbia rischiamo di perderci.

Ancora una puntatina sulla Cima dell'Armusso e poi giù, in cerca della strada verso il Passo del Duca. Però, dopo aver superato il Castello delle Aquile, ecco salire la temuta nebbia, che ci costringe a allungare l'itinerario onde evitare di smarrirci... Decidiamo perciò di far tappa alla Capanna Morgantini, dove ci fermiamo per un veloce pranzo al sacco, e da lì prendere il sentiero ben segnalato per il Passo del Duca. Inizia a piovere sempre più forte, un vero e proprio temporale con tanto di tuoni inquietanti. Provvidenziale al Gias delle Ortiche la casetta di un margaro che ci ospita in attesa che la buriana passi oltre. Intanto si fanno due parole, e ci racconta che anche lui è già stato visitato più volte dai lupi, rimettendoci due vitelli.
Arrivati al Passo del Duca, scendiamo fino in fondo al Vallone del Marguareias per poi risalire al Rifugio Garelli, nostra meta. Totale: 10 ore di cammino...

3^ giorno: Rifugio Garelli 1965 m s.l.m.) - Rifugio Mondovì (1761 m s.l.m.)
La pioggia, fine fine ma incessante, ci costringe a prendere la via più breve di collegamento tra i due rifugi. Neanche due ore di cammino e siamo all'asciutto in un affollato rifugio Mondovì. Avevamo una mezza idea di passare dalla cima delle Saline, ma le condizioni meteorologiche ci hanno fatto preferire la strada più breve.
Un meritato pranzo a base di polenta con 4salse: con fonduta di formaggio, con salsa di porri, con spezzatino di capriolo e con sugo pomodoro & salsiccia. E per finire una bella fettona di crostata con lamponi profumatissimi. La cucina di Mariolino è sempre una garanzia! :)

3 commenti:

Giulia ha detto...

Al rifugio Mondovì ho mangiato la più buona polenta con crema di porri della mia esistenza, non è che per caso gli hai chiesto la ricetta della crema???
Bello il giro,dovevo fare una marea di km a piedi quest'anno ma un'infiammazione al tendine rotuleo mi blocca ad ogni escursione :(

Irma ha detto...

Eh, la cucina di Mariolino è una garanzia! :))
Per il sugo di porri, se vuoi indago direttamente alla fonte.
Intanto ti scrivo la ricetta che ho io. Ingredienti: 3 porri, 150 g panna fresca, 1 bicchiere di latte, 50 g burro, sale e pepe. Bisogna far ammorbidire i porri tagliati fini fini nel burro, poi unire latte e panna e far cuocere.
Questa salsa è l'ideale sulla polenta nera (a base di farina di grano saraceno, farina bianca e patate lesse. Diversa quindi dalla "taragna" lombarda).
:)

Giulia ha detto...

Già ti abbraccerei, il mio uomo ha comprato 36 piante di porri quest'anno per il nostro orto e io pensavo a quella polenta da sette anni ormai, provo la tua ricetta ma se riesci a farmi avere quella di quell'uomo ti faccio la statua!!!!