Da qualche mese curo con amore un lievito madre, regalo graditissimo di una cara amica genovese. Il pezzetto di lievito, da me battezzato Pellegrino, da quel giorno vive nella mia cucina. Ha già molti figli in giro, pezzettini regalati a altre amiche e parenti, tutte finite come me nel tunnel della panificazione casalinga. Panificare con il lievito madre è entusiasmante, non è difficile ma ci vuole un po' di pazienza per i lunghi tempi di lievitazione. E fare il pane diventa quasi una necessità per smaltire il lievito in eccesso dopo ogni rinfresco.
La "fatica" viene comunque abbondantemente ripagata dalla soddisfazione di vedere nascere dalle proprie mani prodotti ottimi, pani sani e buoni che si conserveranno per giorni semplicemente avvolti in un asciugamano da cucina.
E così anche in questi ultimi due giorni, nonostante le temperature torride [ma quanto caldo fa??!!] ho acceso il forno... che poi, a essere sincera, i 30°C di temperatura ambientale diventano quasi gradevoli dopo aver trafficato con i 200°C necessari per la cottura delle mie creazioni.
Comunque, presa da delirio panificatorio ho sfornato una bella dose di crackers con lievito naturale (ricetta delle mitiche Sorelle Simili), un pane a cassetta con farina di grano saraceno, una bella pagnottona semi-integrale con semi misti e, già che c'era il forno acceso, anche dei biscotti con la farina di carrube per colazione.
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